Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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venerdì 10 ottobre 2014

Tè botticelliano

Tè nero, fichi, mandorla, mela, petali di rosa moscata, calendula
(Souvenir di) Firenze - Sospetto che Botticelli si stia rivoltando nella t...azza.

giovedì 9 ottobre 2014

Piovono chef

Piovono chef.
Presentazione Guida 2015, Firenze

L'ultima goccia

Firenze, Toscana - Dopo aver assaggiato due dozzine di vini (Timorasso, Riesling assortiti, svariati Barolo e Nebbiolo ecc.) alla presentazione della Guida, aspettare il treno in ritardo in piedi in stazione. L'ultima goccia

mercoledì 8 ottobre 2014

L'onore è cosa seria(mente brilla)

Crostino al lardo e miele e bicchiere di Verdicchio
Firenze, Borgo Santo Spirito - Aspettando la brandade di baccalà, addento un crostino con lardo e miele e sorseggio un bicchiere di Verdicchio. In sottofondo un giovane seduto al banco brillo o schizofrenico, a scelta, parla da solo dell'onore (di pagare il conto che puntualmente non salda).

Non esagerate

Firenze, Borgo Pinti - Ho contato cinque camerieri. Più il maitre. Più il sommelier. Ogni volta che passano davanti al mio tavolo mi chiedono se va tutto bene. In tre mi hanno chiesto se gradisco un giornale o un libro da leggere. Non esagerate, magari coordinatevi, da leggere voglio solo il menu.

Il maitre che (non) mi amava

Firenze, Borgo Pinti - Credo che il maître sia imbarazzato dalla mia presenza. Agli altri tavoli si ferma a parlare, ma quando arriva al mio mi chiede se va tutto bene mentre passa e senza fermarsi. Ho smesso di rispondergli.
Postilla. 
Il giorno dopo lo incontro alla presentazione della Gguida e vestito in borghese neanche lo riconosco. Mi saluta lui fermandosi a parlare e chiedendomi un biglietto da visita. Troppo tardi.

Il servizio è veloce ma il risotto scuoce

Firenze, Borgo Pinti - La sala è piena, il servizio veloce e il risotto scuoce. Ma l'ho apprezzato ugualmente: porcini, burrata e chorizo. Gnam

martedì 7 ottobre 2014

Parfait di fagiano nella cipolla chic

Firenze, Borgo Pinti - Se il menu degustazione non è cambiato, domani sera mi tuffo nella Cipolla di Certaldo (ovvio, mica una cipolla laqualunque) farcita con Parfait di fagiano ai pistacchi. Parfetta.

giovedì 13 febbraio 2014

24 ore gourmet

Firenze
Firenze, Toscana - Tre ristoranti visitati e recensiti in 24 ore. Vedo Firenze e poi muoro (felice).

venerdì 18 ottobre 2013

Sensi

Firenze, Toscana - È fredda ormai la notte fiorentina. Come le vaschette dei gelati pastello mestamente ritirate dalle vetrine. Eppure noi foresti non rinunciamo all'ultimo passeggio su Ponte Vecchio, Lungarno e piazza della Signoria, quello solitario e misterioso e sospiroso il cui senso ci afferra senza lasciarsi possedere.

giovedì 17 ottobre 2013

Si entra per mangiarne uno e poi

Firenze, Toscana - Chissà perché si entra per mangiarne uno e poi... ci si sbraca.
I paninetti al tartufo di Procacci.

giovedì 29 novembre 2012

Le tracce del nostro passaggio

Firenze, Piazza Ognissanti  © Brillante-Severina
"...non avevamo lasciato che tracce impercettibili del nostro passaggio." Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Esco dall'hotel cinque stelle nel cui bar ho appena fatto la figura di quella che non aveva i soldi per pagare l'aperitivo e mi precipito nel mio hotel a recuperare il portafogli dimenticato nell'altra borsa (sui tacchi e dopo un gin martini cocktail che avrebbe steso anche James Bond). Nonostante l'imbarazzo per quanto è appena successo, il primo pensiero è per il ristorante dove ho prenotato per cena, devo avvisare che sarò in ritardo di 10-15 minuti. Il ristorante è nello stesso hotel dal quale sono appena uscita e dopo qualche squillo risponde la receptionist. Non riesce a passarmi l'interno del ristorante, occupato, e mi dice di richiamare dopo dieci minuti. Le chiedo se può riferire lei un messaggio davvero breve e mi sento rispondere: "Veloce però..." Lì per lì, complice l'alcol e Freud, collego la risposta sgarbata a quanto è successo al bar e penso "Ma come, sono appena uscita e si è già sparsa la notizia?". Poi mi riprendo (alla receptionist non ho nemmeno ancora detto il mio nome, come potrebbe sapere chi sono?) e faccio notare che la risposta non è gentile, tanto più che telefono per fare una cortesia avvisando che sarò leggermente in ritardo. La ragazza si scusa (e ci mancherebbe). A fine cena sul conto trovo i 12 euro dell'aperitivo più 6 euro per un caffè mai consumato... e senza scuse.

sabato 24 novembre 2012

Il barista e il gentiluomo

"E la serata s'inabisserà, come le altre, nelle ombre del passato..." Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Una persona poco avara... di critiche, mi fa notare che codeste mie memorie in fondo non sono tanto tragiche. Certo Euripide non ha mai scritto di una single che si veste elegante per provare il bar di un hotel cinque stelle (nel cui ristorante ha anche prenotato per cena) e che quando va a pagare scopre di aver dimenticato il portafogli nell'altra borsa. L'espressione del barista in papillon e gilet fino a quel momento tanto gentile all'annuncio "Sono molto imbarazzata ma..." è di quelle che ci vorrà un po' perché si inabissi nelle ombre del passato. (come è andata a finire?  leggi >>)

giovedì 22 novembre 2012

Guardaroba con sentinella

Firenze, Palazzo di Giustizia, part. © Brillante-Severina
"...fa sempre la funzione di sentinella avanzata che grida: <Chi va là?>" Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Lascio al guardaroba la giacca comprata da poco color verde smeraldo con collo di mohair (trattasi non di pelliccia, ma di fibra lanosa, ricavata dalla tosatura del riccioluto pelo della capra d'Angora, dall'Arabo mukhayyar, che significa scelta) e in cambio mi consegnano un bigliettino numerato sul quale c'è scritto che il ristorante non risponde di eventuali furti o smarrimenti. Ehm... forse dovrei scegliere di portare la giacca con me al tavolo?

mercoledì 21 novembre 2012

Egoismo gourmet

"...la simpatia... sentimento di preferenza che trascina due oggetti l'uno verso l'altro.
Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Ho perso il conto di quelli che mi dicono che loro non potrebbero mai mangiare da soli al ristorante. A me invece piace, tanto più davanti al budino di pappa al pomodoro che agli altri tavoli vedo servire con due cucchiaini affinché i commensali possano dividerselo e che al mio tavolo è tutta mio, mio, mio (fonte: Alla ricerca di Nemo).

venerdì 16 novembre 2012

Il tavolo dei desideri

"...io sento... una doppia riconoscenza..." Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Dopo la prenotazione avevo cercato sul web immagini del ristorante e nel vedere questo scorcio della sala, con la poltrona in velluto rosso accostata al tavolino rotondo ben apparecchiato circondato da tavoli gemelli, avevo sperato di poter cenare seduta proprio lì. Non avevo fatto alcuna richiesta particolare, perché non avrei saputo come descrivere la posizione di quel tavolo, mi ero limitata a prenotare con una settimana di anticipo. Fatto sta che domenica sera, all'arrivo al ristorante, mi accompagnano proprio al mio tavolo dei desideri, con poltroncina rossa, bicchieri e tovaglia a tono, candelabro d'argento con tanto di fiammella accesa. Non a quello d'angolo e neanche nella sala piccola, no no, proprio nella sala principale e al bel tavolo centrale che avevo visto in fotografia. E ho anche la vista sulla cucina, e mangio pure bene, e i vicini di tavolo (quello d'angolo a sinistra) sono anche simpatici (mica come le due del tavolo di destra) e finita la cena ci fermiamo a parlare per due ore bevendo chi tisana chi amaro chi grappa. Il tavolo dei desideri

giovedì 15 novembre 2012

L'arte dell'accoglienza

Firenze, San Frediano © Brillante-Severina
"Là, ricevetti l'accoglienza che si deve a un intenditore..." Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Dopo aver pianificato con anticipo e cura la serata al ristorante dell'albergo cinque stelle che mi ha ammaliata per il roof garden con vista a 360° su Firenze (prenotato con una settimana di anticipo, due sopralluoghi in piazza Ognissanti, menu ormai a memoria), un inconveniente capitato al bar chic dell'albergo (niente di imbarazzante, macché, ho solo dimenticato il portafogli nell'altra borsa...) scombina tutto. Salgo al ristorante dall'ascensore della hall col morale sotto i tacchi e arrivata all'ingresso dò il nome della prenotazione (perché non ho usato un nome falso?). Al telefono avevo chiesto e insistito per un tavolo vicino alla vetrata ma considerato che sono leggermente in ritardo (sono dovuta tornare al mio hotel a recuperare il portafogli) mi stupirei se mi avessero accontentata. Donna di poca fede. Il personale è di una gentilezza al limite dell'ossequio e si fa in quattro per accompagnarmi al tavolo, scostare la sedia, prendere la giacca e riporla in guardaroba, darmi il benvenuto, porgermi con garbo menu e lista dei vini. A parte il fatto che si sono garantiti una supermancia, potrebbero anche servirmi uno scarpone bollito perché il panorama sull'Arno che si apre di fronte al mio tavolo (vicino alla vetrata come avevo chiesto) è mozzafiato ...continua  Per fortuna comunque niente scarpone, sfilano invece stuzzichino di polpo al vino rosso, etereo Passato di zucchine trombetta e gamberi, Taglierini con funghi porcini e tartufo nero (goduriosi), Maialino cotto nella birra (un piatto che non capisco, quindi giudizio sospeso) e un solo, indimenticabile, bicchiere di Tignanello.

martedì 13 novembre 2012

A un tiro di schioppettino

Firenze, Fregio su Palazzo di Giustizia © Brillante-Severina
"...io sento..." Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Le due signore del tavolo a fianco sono uno spasso (potrebbero essere due uomini e sarebbe lo stesso, non è il "genere" che conta). Ancor prima di conoscere il menu, recitato poi a voce, si arrovellano sulla scelta del vino con l'atteggiamento di chi non "non si lascerà fregare". L'ampiezza della carta è vista come un problema invece che come un'opportunità. Assaggiare un vino del luogo? Cogliere l'occasione di ampliare le proprie conoscenze enologiche? Ascoltare i suggerimenti della sommelier? Scegliere il vino in base ai sapori dei piatti? Giammai! Bisogna prendere il timone anche se non si da dove andare:
- "I vini sono troppi, tu ne conosci qualcuno?" 
- "..." 
- "Io conosco lo Schioppettino, prendiamo quello, così andiamo sul sicuro."
La sommelier si presenta con una bottiglia diversa, un bianco. Non è chiaro se sia un errore (l'unico che le vedo commettere in sala) o più probabilmente un velato suggerimento, visti i piatti di pesce scelti dalle signore, ma le due non demordono e in tono secco sentenziano: "Noi abbiamo ordinato lo Schioppettino, che è un vino rosso, quindi non può essere questo". Oh sommelier bischera...

lunedì 12 novembre 2012

Un altro ordine di cose

Firenze - Putti e fregi sul Palazzo di Giustizia © Brillante-Severina
"Alla prima portata ognuno mangia avidamente... ma quando il bisogno comincia a essere soddisfatto, nasce la riflessione, la conversazione s'intavola, un altro ordine di cose comincia..." Brillat-Savarin
Firenze, Toscana - Se ti trovi fuori casa per lavoro, sei reduce da una domenica trascorsa si a Firenze ma a seguire un convegno e per giunta piove, la sera a cena l'ultima delle tue preoccupazioni è che i tavoli siano abbastanza distanti da garantire la riservatezza. Fa anzi piacere scambiare qualche parola con i vicini. Al tavolo alla mia destra siedono due signore toscane che parlano di difficili relazioni sentimentali, tanto per cambiare. Ogni volta che mi giro dalla loro parte per osservare quella porzione di sala, mi guardano storto e abbassano la voce come se temessero un'intrusione sinceramente improbabile (salvo poi spalancare padiglioni auricolari e bulbi oculari quando io ordino piatti, vino e grappa). Vorrei quasi invitarle a rilassarsi, perché i discorsi sugli uomini s...bip...i con i quali hanno relazioni all'insegna del vorrei-fidanzarmi-ma-è-lui-che-non-vuole al momento mi attirano quanto un'arrampicata sul Cervino. Molto più simpatco il tavolo di sinistra, occupato da una coppia milanese sui trent'anni concentrata su Firenze, sul cibo e sul locale, insomma sul momento che stanno vivendo. Durante la cena scambiamo solo qualche parola di cortesia, ma inghiottito l'ultimo boccone di piccione e di coniglio farcito con salsiccia iniziamo una fitta conversazione, armati di tisane finocchiose, amari monacali e grappe nordiche. Due ore dopo, siamo gli ultimi a lasciare il ristorante e a incamminarci a piedi verso i rispettivi alberghi, casualmente vicini.

domenica 11 novembre 2012

La recita del menu

"...dava l'impressione di occuparsi dei suoi ospiti con una premura speciale." Brillat-Savarin 
Firenze, Toscana - Quando la signora in tailleur pantalone nero siede al mio tavolo, mi chiede come sto e poi con ben dosata miscela di gentilezza e teutonica fermezza mi elenca i primi e i secondi piatti del menu, non rimango spiazzata, perché mi io ero informata sui "costumi locali" e aspettavo la scenetta. Né le chiedo come mai non mi illustri gli antipasti, che sono la mia portata preferita, non oso. Per fortuna quelli arrivano lo stesso, portati trionfalmente in vassoio da un cameriere e posati uno a uno sul mio tavolo dal figlio del cuoco che dopo una breve gag, "Lei capisce l'italiano?" - "Essendo piemontese, spero di si..." - "Comunque non parla toscano, potrebbero esserci difficoltà" - "Vedrà che ci capiremo...", illustra il prologo della cena, previsto e uguale per tutti i tavoli: budino di pomodoro (da mangiare per primo con l'apposito cucchiaino, e non me lo faccio ripetere due volte), micro crostino con vellutato paté di fegatini, quadretto di sformato di ricotta, insalatina di trippa e cipolle (favolosa), prosciutto crudo tagliato a mano, cilindro di salamino invecchiato in non so quale cantina, peperoni sott'olio (meno banali di quanto sembri, vista la dolcezza e la perfetta digeribilità anche per una come me che non li digerisce) e una mousse, specialità greca, a base di mandorle, olio (e zenzero?) da spalmare sul panino di patate. Dopo, e con studiata tempistica, arrivano i piatti che ho scelto: passata di pesce leggermente piccante servita nella zuppierina di ceramica bianca con piedistallo, poi succulento coniglio disossato e farcito con salsiccia accompagnato da carciofi. Alle signore di tutti i tavoli viene recapitato l'osso di Mammut, un filoncino di pane fragrante a forma di tibia. Buono e divertente (l'unica perplessità è la consegna "a mano"), ho già voglia di tornare.