Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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giovedì 6 giugno 2013

Mare ululà

Liguria di Ponente © Brillante-Severina
Per capire quanto io ami le località balneari, ecco il programma di una giornata di giugno:
Arrivo nel ponente ligure con treno IC: h. 12.59
Arrivo al ristorante distante 500 mt dalla stazione (comprensivo del probabile ritardo dell'IC): h. 13.30
Ora stimata fine pranzo: h. 15.45
Ritorno in stazione: h. 16.30
Probabilità di riuscire a vedere il mare: 5%
Di vederlo col binocolo: 95%

Alla fine... La cosa che ho amato di più è stato il pavimento Liberty in graniglia arancione della stazione e il mare l'ho fotografato solo dal finestrino del treno in corsa. La Regina Margherita è idolatrata in loco. Il cappon è magro, come da tradizione ligure, ma non povero e anzi disseminato d'astice e di chele sue.

mercoledì 9 maggio 2012

La solitudine del cuoco

Cappon magro © Brillante-Severina
"Si chiama esaurimento uno stato di debolezza, languore e depressione derivato da circostanze precedenti, che rende difficile l'esercizio delle funzioni vitali." Brillat-Savarin
- Boccadasse, Liguria - Entrata nel ristorante noto subito la cucina a vista. C'è un solo cuoco, impegnato ad addomesticare in rosea tartara un pesce enorme che mi fissa con occhio spalancato di stupore. Non dò peso alla solitudine del ragazzo, pensando che il resto della brigata sia altrove. Poi ripasso per andare a lavarmi le mani prima del pranzo e di nuovo dopo due ore e lo trovo ancora solo soletto a sminuzzare, sfilettare, raschiare, spadellare, versare, comporre, pulire. Fuori, sulla terrazza, rilassati in poltrona con vista sulle case colorate della baia e sul mare aperto, ci si lamenta della lentezza del servizio senza immaginare che dentro un poveraccio lavora come in trincea. Contribuisco anch'io a rendergli difficile la vita ordinando come antipasto il non veloce da assemblare Cappon magro, ma che ne sapevo? In seguito un collega della Guida mi rivela che il cuoco blasonato che aveva accompagnato l'apertura del locale due anni prima aveva recentemene dato forfait. Forse per questo in cucina era rimasta una sola persona? O anche il predecessore era costretto a cavarsela da solo? Mi confermo nell'idea che c'è più via vai nelle cucine dei ristoranti che negli autogrill.

martedì 8 maggio 2012

Il momento giusto o opportuno

Fotografia © Brillante-Severina

“...l'uomo sociale, circondato da tutti i conforti... di una raffinata civiltà..." Brillat-Savarin
- Genova, Liguria - Pranzo al mare con la mamma. Dopo aver seguito per settimane le previsioni del tempo, studiato le migrazioni degli uccelli e il movimento degli astri, consultato gli oracoli e offerto sacrifici vegetali a Kairos, dio del momento giusto o opportuno, e aver quindi individuato la giornata perfetta per pranzare sulla terrazza all'aperto di un certo ristorante di Boccadasse... arrivate nella Superba veniamo accolte da un cielo coperto di nuvole e da un vento non furioso, ma dispettoso si. Senza rinunciare ai gastro propositi, scegliamo un lato riparato della terrazza con vista su mare-onde-gabbiani-petroliere-al-largo-casette-colorate-campanile, e immoliamo al Sole una fresca bottiglia di Vermentino, cappon magro, tagliolini al nero di seppia con gamberi e purea di zucchine trombetta, trofie al pesto, orata, rombo, bavarese al frutto della passione. Dopo, passeggiata nei giardini di Palazzo Reale, a fare il solletico ai mosaici.