Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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venerdì 20 marzo 2015

Privazione e desiderio

"Guardando bene, gli elementi dei nostri piaceri sono la difficoltà, la privazione, il desiderio del godimento." Brillat-Savarin
Barbaresco, Piemonte - Seduta accanto alle bottiglie di Barolo, Nebbiolo, Barbaresco allineate come soldatini sugli scaffali della vineria, ognuna con il prezzo scritto sul cartellino annodato al collo, prendo atto che la meno cara costa più di tutto il mio pranzo. Brillante a stecchetto.

martedì 26 febbraio 2013

Cozze all'ancora

"Per il primo piatto vi è permesso tutto..." Brillat-Savarin
Torino, via Bogino - Il primo piatto del menu degustazione di pesce dell'enoteca che in vetrina espone bottiglie di vino e libri consiste in un filetto di pesce grigliato. E fin qui niente di straordinario. Purtroppo per lui, il filetto è inutilmente spiaggiato su un'isola di cipolla di Tropea, a sua volta al centro di un brodo gelatinoso all'arancia nel quale annaspano nerboruti eppure indifesi muscoli. Sul tavolo non c'è il cucchiaio, quindi ci si aspetta che il brodo venga assaporato con i soli rebbi della forchetta. Sto per chiedere la posata alla cameriera ma capisco che non è il caso appena assaggio il brodo arancione. Sarebbe più utile un amo, meglio ancora un colino, per salvare dal gorgo almeno le cozze.

lunedì 3 settembre 2012

Il minestrone di Monet

"Si tiene il malato a una dieta leggera ma nutriente..." Brillat-Savarin
- Roma – È quasi inverno, piove, ho mal di gola e a casa fa freddo. Vado a scaldarmi a una mostra di quadri di Monet al Vittoriano, ne esco magari impressionata ma ancora più raffreddata. Sono le tre e mezza del pomeriggio e all'ingresso del Ghetto, in piazza Margana, davanti a una taverna che sventola un menu di piatti freddi e caldi, per una volta foie gras con pan brioche, cappesante e leccornie assortite mi lasciano indifferente. Oggetto del desiderio è il minestrone. Magica e calda pozione, madeleine dello spirito che rievoca i sapori di casa e dell'infanzia. Entro e chiedo timidamente se la cucina è ancora aperta. "Certo!" rispondono con una gentilezza che già scalda e mi accompagnano in una sala tutta boiserie e tappezzeria rossa che è pure carina. Quando affondo la prima cucchiaiata nello specchio vegetale dove galleggiano verdure non meno seducenti dei lilies di Monet, le lancette dell'orologio segnano ormai le quattro e penso che non avevo mai fatto merenda con il minestrone. Pure buono.

lunedì 13 agosto 2012

Compleanni e ostriche

Fotografia: Ostrica © Brillante-Severina
"È noto che anticamente un pranzo un po’ importante cominciava, di regola, dalle ostriche, e che c’erano sempre molti commensali che non si fermavano prima d’averne ingozzata una grossa (dodici dozzine, centoquarantaquattro)." Brillat-Savarin
- Piemonte – Compiere gli anni ad agosto per un gourmet è già il colmo, vista la diffusa serrata di buoni locali; se poi, come succede a me quest'anno, il genetliaco cade di lunedì è una mezza débâcle, essendo quello un quasi universale giorno di chiusura. Quindi... consultata per giorni la Guida in cerca di un posto convincente per cucina e cantina, di gradevole aspetto, abbastanza vicino a casa da consentirmi di bere senza rimorsi, aperto in agosto e di lunedì... la scelta cade per la prima volta su un'enoteca. Sala di elegante semplicità con lumini accesi sui tavoli (anche su quelli non occupati), fresca di aria condizionata ma con la porta amichevolmente aperta sulla strada. In compagnia delle amiche la notte passa anche troppo veloce con avvio di bollicine e ostriche (di polpa modesta, sembrano parenti strette delle ostrichette curiose ammaliate dal tricheco di Alice nel paese delle meraviglie), bottiglia di vino bianco dei vicini Colli, "esotica" (dal punto di vista piemontese) burrata, quaglietta alla diavola, soffio finale su candelina rosa infilzata sulla crème brulée per esprimere un desiderio. E anche quest'anno la felicità gastrica è stata assicurata.

mercoledì 27 giugno 2012

Piovono singles

"Gli uomini siano spiritosi senza ostentazione e le donne amabili senza troppa civetteria.” Brillat-Savarin  
- Biella, Piemonte – A pranzo dopo un impegno di lavoro in un ristorante-enoteca trovato sulla Guida. Mi è capitato di rado di vedere una così alta concentrazione di bei ragazzi (sia singles, sia accompagnati da fidanzate o colleghe di lavoro) come in questo locale. Il problema è che mi è capitato altrettanto raramente di trovare una così alta concentrazione di ostentazione come in questo locale. Maschile e femminile. Accarezzo la seta del mio vestito nuovo e socializzo col mio bicchiere di Pecorino e col risotto agli agrumi e foie gras.

martedì 5 giugno 2012

Il gusto lusingato

"La memoria ricorda le cose che hanno lusingato il suo gusto; la fantasia quasi le vede; c'è in tutto questo qualcosa del sogno.” Brillat-Savarin  
- Pollone, Piemonte – Ero stata per la prima volta nel biellese alcuni mesi prima per lavoro, in un caldo settembre. Mi ero auto gratificata con un pranzo in un ristorante di Pollone che aveva lasciato bellissimi ricordi per i piatti e per il tavolo apparecchiato sulla veranda affacciata su un giardino. Certo io ero l'unico avventore, ma era un po' come aver prenotato l'intero ristorante. La questione lavorativa era poi andata bene, completando il quadretto idilliaco. Trovandomi nuovamente in zona e per gli stessi motivi, mi sono detta che un rito andato così bene andava ripetuto. Il ristorante dell'altra volta però era chiuso per turno e il ripiego non si era rivelato all'altezza: "Vorrei prenotare un tavolo per oggi a pranzo..." - "Mi spiace, signora, ma siamo chiusi" - "Ah... avevo letto che il martedì siete aperti..." - "Si, ma abbiamo avuto due matrimoni e allora...". E io che c'entro, non ero invitata. Apro la Guida (meno male che l'ho portata) e cerco il locale con voto più alto a Biella. Quello meglio recensito è un'enoteca. Telefono e una voce femminile mi dice che saranno felici di tenermi un tavolo, anzi se conto di arrivare a breve c'è anche possibilità di parcheggio davanti al locale. Però! Arrivo all'enoteca e trovo non solo parcheggio ma anche animazione, sembra di essere a Milano. L'ambiente, con le pareti tappezzate di bottiglie, richiama atmosfere da club, parecchi tavoli sono occupati, c'è molta gente, molti singles, giovani uomini attraenti e donne eleganti. I piatti, pur corretti, non somigliano lontanamente a quelli che avevo assaggiato nel ristorante di Pollone, eppure... la prossima volta che capiterò da queste parti preferirò un pranzo eccellente in un ristorante deserto o un paio di piatti discreti nel locale modaiolo?

domenica 19 giugno 2011

Se il vino olezza di tappo

“Le cognizioni gastronomiche sono necessarie a tutti perchè tendono ad aumentare la quantità di piacere a loro destinata.” Brillat-Savarin  
- Tortona, Piemonte – Una domenica di giugno alle ore 20.00 passate, nell'addormentato centro di Tortona con un amico cerchiamo un posto dove bere un aperitivo. Con piacere scopriamo che un'enoteca è aperta e ci arrampichiamo sugli sgabelli sistemati fuori. Scegliamo, tra i vini offerti al calice che ci vengono elencati, un Traminer della Basilicata che ci viene servito già versato nei bicchieri. Ancor prima di sorseggiarlo, sentiamo un forte odore di tappo e all'assaggio il vino si conferma sgradevole. Chiamiamo la cameriera e - con tono civilissimo e a voce non udibile dal tavolo vicino - le diciamo che il vino ha un problema. Lei ci guarda male, neanche ci fossimo sbafati una dozzina di ostriche e avessimo poi protestato che non eran fresche, porta via i bicchieri (pieni) e con aria glaciale ce ne serve altri due, questa volta accettabili. Domanda per chi ha stappato la bottiglia: gestisce un'enoteca e non assaggia (né annusa) i vini che fa servire ai tavoli? O spera che nessuno abbia un minimo di cognizioni enogastronomiche o che non gli funzioni l'olfatto? Sulla cameriera e il suo atteggiamento, ogni commento è superfluo. Visto che tutto sembra sottosopra, forse ci si è rivelato il vero significato del nome dell'insegna.