- Pollone, Piemonte – Ero stata per la prima volta nel biellese alcuni mesi prima per lavoro, in un caldo settembre. Mi ero auto gratificata con un pranzo in un ristorante di Pollone che aveva lasciato bellissimi ricordi per i piatti e per il tavolo apparecchiato sulla veranda affacciata su un giardino. Certo io ero l'unico avventore, ma era un po' come aver prenotato l'intero ristorante. La questione lavorativa era poi andata bene, completando il quadretto idilliaco. Trovandomi nuovamente in zona e per gli stessi motivi, mi sono detta che un rito andato così bene andava ripetuto. Il ristorante dell'altra volta però era chiuso per turno e il ripiego non si era rivelato all'altezza: "Vorrei prenotare un tavolo per oggi a pranzo..." - "Mi spiace, signora, ma siamo chiusi" - "Ah... avevo letto che il martedì siete aperti..." - "Si, ma abbiamo avuto due matrimoni e allora...". E io che c'entro, non ero invitata. Apro la Guida (meno male che l'ho portata) e cerco il locale con voto più alto a Biella. Quello meglio recensito è un'enoteca. Telefono e una voce femminile mi dice che saranno felici di tenermi un tavolo, anzi se conto di arrivare a breve c'è anche possibilità di parcheggio davanti al locale. Però! Arrivo all'enoteca e trovo non solo parcheggio ma anche animazione, sembra di essere a Milano. L'ambiente, con le pareti tappezzate di bottiglie, richiama atmosfere da club, parecchi tavoli sono occupati, c'è molta gente, molti singles, giovani uomini attraenti e donne eleganti. I piatti, pur corretti, non somigliano lontanamente a quelli che avevo assaggiato nel ristorante di Pollone, eppure... la prossima volta che capiterò da queste parti preferirò un pranzo eccellente in un ristorante deserto o un paio di piatti discreti nel locale modaiolo?
Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
martedì 5 giugno 2012
Il gusto lusingato
"La memoria ricorda le cose che hanno lusingato il suo gusto; la fantasia quasi le vede; c'è in tutto questo qualcosa del sogno.” Brillat-Savarin
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