Canavese, Piemonte - Comincio con tris di vitello, in tartare con olio extravergine e pepe, tonnato all'antica e poi, per ultima, la salsiccia di Bra. Decisamente per ultima, da mangiare a occhi chiusi e non tanto per la bontà quanto per la presentazione che, ricordando certi portafortuna nei quali si inciampa talvolta per strada, a me fa un po' impressione. Avrò troppa fantasia, ma qui si rischia l'inversione a U dell'appetito (e invece ho ancora tagliatelle, due secondi e millefoglie dolce).
Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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mercoledì 15 maggio 2013
Anatomia della salsiccia
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