San Remo: Gambero rosso e la notte vista dal Porto vecchio © Brillante-Severina |
"Alla fine sente il sonno dissiparsi gradatamente..." Brillat-Savarin
San Remo, Liguria - La cena ha dissolto la stanchezza della giornata e avendo scoperto che nella cittadina rivierasca percorrere in taxi 200 o 2000 metri costa la stessa cifra (10 euro),
chiedo al taxista chiamato dal ristorante di guidare in un giro
panoramico della città illuminata di notte. Lo metto un po' in crisi perché, dice lui, c'è poco da vedere oltre al Porto vecchio. Io troverei interessanti anche il centro storico o un punto panoramico su quel mare dal quale provengono i gamberi rossi che a cena non sono mancati (per esempio affumicati su legno di quercia e spalleggiati da vellutata di fagioli di Pigna). E intorno al Porto Vecchio giriamo, con sosta per mia fotografia al Santuario luccicante verso il quale mi sono lungamente arrampicata nel pomeriggio e più prosaica sigaretta del taxi driver. Arriviamo all'hotel a mezzanotte e mezza e lui mi apre lo
sportello. Scendo e dove potevo atterrare se non su una lastra rotta e inclinata dell'infido pavé de rue? Vacillo sui tacchi dando un'impressione di ebbrezza, anche se per una volta la mezza bottiglia di Pigato in barrique della cena non c'entra. Cerco di riprendere l'equilibrio e di salire con dignità la scalinata che conduce alla porta girevole del decadente Grand Hotel. Anche i vetusti gradini sono sconnessi, ma imitare la strategia dei gamberi, che quando si trovano di fronte a un pericolo camminano all’indietro, non mi sarebbe d'aiuto e neanche Wanda Osiris mi è di esempio visto che le scale lei le scendeva. Non mi resta che ascendere con la calma del bradipo.
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