Battiporta, Mondovì © Brillante-Severina |
Mondovì,
Piemonte - Sono in ritardo. Volevo godermi un
aperitivo prima della cena e invece sono quasi le 21.00 quando la porta
scorrevole del ristorante si apre davanti a me. Ritardo benedetto! Infatti quando entro in sala lo chef mi viene incontro per darmi il benvenuto e... per
dirmi che è appena passata una coppia di anziani che cercava me. Me???
Non è chiaro se i due mi conoscessero già o volessero conoscermi e per
quale motivo. Lo chef mi parla di una loro casa in vendita (ma dubito
volessero ammollarla a una giornalista di passaggio) come del fatto che conoscevano la mia professione. E quindi adesso la conosce anche lui, suggerisce lo sguardo un po' sornione. Mentre sorseggio
l'aperitivo (adoro recuperare) al tavolo davanti alla vetrata della
cucina dove un ragazzo della brigata mi scruta perplesso, riavvolgo la
giornata in cerca della fisionomia del duo spione. Coppie non ne ho conosciute, ma
anziani tanti, anzi quasi solo anziani. Il sacrestano con le folte e
celibi sopracciglia lupesche che mi ha guidata per palazzi e
chiese lo escluderei, come pure le due persone dell'Ufficio informazioni turistiche visto che con nessuno di loro si è parlato di cibo. Forse
la donna incontrata nella via dove stavo fotografando un battiporta
arrugginito? Incuriosita dalla mia curiosità per l'oggetto, abbiamo
parlato di lei, delle salite e delle case vuote (mi rimprovera perché vengo troppo di rado, come una nipote che non
va a trovare i nonni) ma non del mio lavoro. Resta una sola
persona, la signora di argenteo crine che su richiesta dell'Ufficio
Turistico mi ha aperto un salone affrescato un po' decadente seguendomi poi anche in altre tappe e che, lei si, ha voluto sapere
tante cose su di me invitandomi a una serata conviviale con i
musicisti della scuola locale. Invito a spaghettata con forchettata nella schiena.
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