Alice nel paese delle meraviglie, Oltre lo specchio - Aragosta |
Torino, Piemonte - Il sito web dell'hotel non aveva più segreti per me, soprattutto il menu del ristorante, sul quale avevo molto romanzato. Il giorno dell'arrivo (un venerdì e, coincidenza, 8 marzo) a pranzo sarei rimasta leggera con un Club sandwich e a cena, come premio per aver lavorato di sera e in trasferta, avrei ordinato Crudo di ricciola con finocchi e arance, Aragosta alla Termidoro (che fa tanto decadenza e Rivoluzione francese) oppure Gamberi panati di nocciole con salsa al limone e infine Tartelletta di gianduja mascarpone e pan di stelle. Me ne fosse andata bene una... A pranzo, il tempo di togliere vestito e scarpe dalla valigia, percorrere il labirinto dei corridoi senza perdermi, scendere, e alle 14.25 il ristorante risultava già chiuso. Addio Club sandwich, ripiegavo su un toast. Volendo recuperare a cena, chiedevo alla ragazza del personale che mi aveva accompagnata al piano fino a che ora il ristorante fosse aperto la sera. "Fino all'una" era stata la risposta. Musica per le mie orecchie, ma la stecca era in agguato. Rientrata alle 23.30 chiedevo di poter cenare e, sorpresa, la cucina aveva appena chiuso. Tagliategli la testa, avrebbe ordinato la Regina Rossa di Alice. E invece l'unico Termidoro rimaneva quello di Maximilien-François-Marie-Isidore. Troppo stanca per uscire in cerca di un posto aperto sotto la pioggia marzolina, la cena finiva col consistere in un rum al bar dell'albergo con contorno di otto biscottini al cioccolato grandi quanto piselli e in un succo di frutta dal minibar della camera. Sognando La quadriglia delle Aragoste di Alice.
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