Simonetta Vespucci |
- Firenze, Toscana – Come ogni anno, in autunno viene presentata la Guida. Sto per acquistare il biglietto di andata e ritorno per Firenze quando penso "e se andassi il giorno prima e provassi qualche locale per scrivere un pezzo su ristoranti e bar degli hotel?". Se non ci fosse troppa coda, una sindrome agli Uffizi completerebbe il quadro. Economicamente il periodo non è dei più rosei e queste "inchieste" (vabbè, la definizione è esagerata) in anonimato e autofinanziate (già già) erodono i risparmi, ma cedo alla tentazione come un santo qualunque e prenoto una camera. L'albergo non è il Four Seasons, ma è comunque ricavato in un palazzo del Cinquecento (si rivelerà una delusione >>). E poi, se alloggiassi in una suite da 2.400 euro, dove troverei la voglia di uscire? Mentre io ho solo un giorno e mezzo per posare le terga sul maggior numero possibile di sedie di bar e ristoranti. Come andrà? Per ora ho deciso di cenare nel ristorante di un hotel sul Lungarno con cuoca donna di cui ho letto un gran bene. Conosco già il menu a memoria e ho scelto pure il vino (non so se ho dato l'idea delle mie aspettative sulla cena) ma l'esordio non è felicissimo: alle 20.15 di sabato al telefono non risponde nessuno e al secondo tentativo la chiamata viene accolta più con freddezza altoatesina che calore toscano e senza chiedere un recapito telefonico (della serie, se non vieni ce ne facciamo una ragione). L'hotel a stelle multiple che ospita il ristorante ha anche un bar con vista sul fiume. Un cliché hollywoodiano da affrontare all'ora dell'aperitivo, facendosi coraggio al pensiero di trovarsi nella città di Simonetta Vespucci, la "senza paragoni" (vedesi La nascita di Venere e La primavera di Botticelli agli Uffizi), morta giovane spezzando non pochi cuori (altro che macellai di quinto quarto) ...continua
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