Firenze, Panini al tartufo © Brillante-Severina |
Firenze, Toscana - Sto finalmente addentando la mia per-tre-giorni-vanamente-desiderata dose di paninetti al tartufo, e al foie gras, e al burro e acciughe, e al salmone in via Tornabuoni, quando arrivano due signore, madre e figlia, e ordinano doppia porzione di galantina con la sicurezza dell'habitué. La scelta mi colpisce. Con tutte le cibarie golosissime esposte in vetrina perché ordinare pollo? Che sia una specialità della casa? Tento un approccio con le signore per saperne di più e magari ordinare la prelibatezza, ma mi accorgo subito che non "gli garba" l'intrusione e batto in ritirata. Dopo pochi minuti entra una giovane coppia armata di due cani con impeccabile pedigree e le due signore di cui sopra vanno subito in brodo di giuggiole. È tutto un uggiolare con i nuovi arrivati di pregi e difetti della razza in questione, malattie remautiche, allevatori affidabili, piazzamenti nelle gare di bellezza ecc. La coppia si scusa per l'eventuale disagio creato dai due quadrupedi, ma la signora che con me era stata calorosa quanto l'iceberg che affondò il Titanic, li tranquillizza: "Non ci danno alcun fastidio, sono altre le cose che ci danno fastidio..." Non è possibile che si riferisca a me (o si?), eppure devo ricordare la morale di questa storia: inutile tentare una conversazione con chi più conosce gli uomini e più preferisce gli animali.
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