- Torino, Piemonte – Entro in una farmacia che si trova di fronte alla Stazione Porta Nuova e non lontano dall'albergo dove ho genialmente prenotato una camera che si è rivelata essere priva di finestra (o meglio, c'è, ha la tenda a baldacchino e tutto, ma è finta), con bagno cieco e ventola rotta (all'anima del tre stelle e degli 85 euro). Mi dirigo verso lo scaffale dei dentifrici quando riconosco l'attore che al teatro Carignano sta interpretando Macbeth, il mio Macbeth! Che faccio, gli parlo? "Buonasera signor B.", oppure "Buonasera signor Macbeth". Già, ma se poi non è tipo di spirito? E la farmacia è luogo consono per un avvio di conversazione? A uno che afferma di non volere annoiare il pubblico magari dà noia se lo colgo mentre sta scegliendo un lassativo o delle pilloline colorate. Entrambi alla cassa, ci guardiamo e abbozzo un sorriso ma i suoi occhi azzurri, grandi in proporzione al resto, mi osservano con lo stesso stupore con cui in Pani e tulipani guardava le calli sconosciute. Meglio lasciar perdere. Pago, esco e mi decido a tornare in albergo per prepararmi all'evento serale al Carignano. Fa molto caldo e pregusto la doccia fresca seguita da un aperitivo. Ma le tre streghe del Macbeth ci mettono lo zampino (di quale bestiola, preferisco non saperlo) e dal rubinetto del già-su-lodato bagno non esce acqua. Chiamo la reception e senza troppa contrizione mi spiegano che, a causa di lavori sulla strada, mancherà l'acqua fino alle 18.00. Alle 18.45 non è ancora tornata e mi tocca aprire il frigobar... in cerca di idriche risorse per una mini toeletta in stile felino.
Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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venerdì 25 maggio 2012
Signor Macbeth
"Presi il foglio e scorrendolo mi meravigliai molto: era il conto di un farmacista...” Brillat-Savarin
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