Fotgrafia © Brillante-Severina |
- Pinerolo, Piemonte – Nel centro di Pinerolo, dopo essermi quasi fatta investire sulle strisce a un semaforo che non vedo, sosta caffè nell'immancabile bar savoiardo, pranzo nel ristorante dell'emergente giovane cuoco cittadino, sguardo alle vetrine delle gastronomie e di alcune pasticcerie davvero vintage. Compro la pasta reale, palline tipo bigné vuote che, leggo, si accompagnano al brodo. Il giorno dopo, a casa, le provo ma scopro che mi piacciono molto di più inzuppate nel tè, soprattutto in una certa miscela burrosa che unisce arancia e arachidi. Piemontese degenerata.
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