Pesci © Brillante-Severina |
Alessandrino, Piemonte - La donna-sirena dal lungo crine sta cercando di sedurre l'uomo-tritone in età e dallo stomaco debordante. Che forse ci sta. La gustosa scenetta si consuma proprio al tavolo di fronte al mio, nel ristorante in collina dove pensavo mi aspettasse una serata noiosa e che invece sono decisa a non lasciare finché non si capirà come andrà a finire tra i due.
Lei attacca con la solfa del fascino dell'uomo maturo che dà sicurezza alla donna più giovane; fascino innegabile nell'uomo anziano che le sta di fronte, dotato delle classiche armi di seduzione di massa: pancione gonfio a zampogna, folti baffi da tricheco e piazzetta fra i capelli grigi. Replicando i gesti visti in qualche film su geishe e samurai, lei vuota il fondo della bottiglia di vino in un solo bicchiere e glielo porge per berlo insieme. Lui vacilla ma resiste, mostrandole che la strada da percorrere è ancora lunga. Allora lei passa al contatto fisico, posando casualmente, ma ripetutamente, la propria mano sulla sua. A furia di insistere, anche lui la cerca, le bacia la mano, spesso con lo schiocco, è semi cotto. E per chi in sala non avesse capito che lei non vuol perdere la partita, con il pretesto di aver rovesciato l'acqua sposta la sedia e passa dalla posizione frontale al fianco, mettendosi alle costole di un uomo sull'orlo di una crisi di incredulità.
Lei attacca con la solfa del fascino dell'uomo maturo che dà sicurezza alla donna più giovane; fascino innegabile nell'uomo anziano che le sta di fronte, dotato delle classiche armi di seduzione di massa: pancione gonfio a zampogna, folti baffi da tricheco e piazzetta fra i capelli grigi. Replicando i gesti visti in qualche film su geishe e samurai, lei vuota il fondo della bottiglia di vino in un solo bicchiere e glielo porge per berlo insieme. Lui vacilla ma resiste, mostrandole che la strada da percorrere è ancora lunga. Allora lei passa al contatto fisico, posando casualmente, ma ripetutamente, la propria mano sulla sua. A furia di insistere, anche lui la cerca, le bacia la mano, spesso con lo schiocco, è semi cotto. E per chi in sala non avesse capito che lei non vuol perdere la partita, con il pretesto di aver rovesciato l'acqua sposta la sedia e passa dalla posizione frontale al fianco, mettendosi alle costole di un uomo sull'orlo di una crisi di incredulità.
Nella grande sala siamo rimasti solo io e loro. Dopo il dolce (aspic di fragole e melone al Moscato), come da mia buona abitudine ordino un distillato. Ce la farà lei a concludere prima che io arrivi al fondo del bicchiere? Ormai parlano a voce molto alta. Lei dà l'affondo e con tono mellifluo sospira: "Ho bisogno di te, in tutti i sensi..." e lui che ormai ha messo il pilota automatico risponde: "Ci sono!" E io, sottovoce, suggello: "E ci credo!"
Quanto so farmi durare io un bicchiere di distillato neanche Hemingway: ho ancora due sorsi di grappa di Barbaresco quando, lui convinto di poter ancora essere affascinante e lei illusa di avergli fatto cambiare idea mentre forse è solo una mosca nella tela del ragno, li vedo scattare in piedi come molle e andar via. Sicuramente a vedere il Letterman Show. Me ne vado anch'io, con una cena un po' insipida ma una sapidissima storia.
Nonostante la cena insipida non posso dire che non mi sono persa nulla :)
RispondiEliminaSon fortune rare ; )
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