Cigno a Pallanza - Lago Maggiore © Brillante-Severina |
Alessandrino, Piemonte - Dietro le lenti scure degli occhiali da sole osservo le due signore che hanno appena ammainato le vele al tavolino della pasticceria dove sto facendo colazione con una fetta di torta allo yogurt e un caffè. Entrambe svettanti su tacchi e plateau alti quasi più delle gambe delle sedie e inguainate (o inguaiate, a seconda dei punti di vista) in abitini aderenti dai colori sgargianti esaltati dall'abbronzatura, una si lamenta: "Mi sono dovuta sedere, non riuscivo più a stare in piedi", mentre l'altra, impegnata a liberare il tacco da una cartaccia che se ne è invaghita e non vuole saperne di staccarsi, alza la gamba senza tanti riguardi estinguendo qualunque residua curiosità degli astanti circa colore e tessuto della sua biancheria intima. Tacchi vertiginosi di giorno e con l'afa? Abitini corti e fluttuanti? Liberissime, ovviamente, ma controllare pressione e apertura alare.
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