Flan ai tre cavoli con fonduta di Pizzocorno |
Torrazza Coste, Lombardia - Guidando piano per studiare i boccioli degli alberi toccati dalla primavera (cerco idee e colori per il mio nascendo giardino), arrivo al ristorante alle porte dell'Oltrepò pavese dove non ho prenotato e che a quanto pare è al completo. Mi dicono che un tavolo sarà pronto nel giro di dieci minuti e io, che soprattutto il sabato amo i tempi lenti per non parlare del fatto che, abituata a mangiare in locali deserti, sono curiosa di vedere la sala tanto affollata al piano di sopra, volentieri aspetto. Sto socializzando col legno del bancone del bar all'ingresso, quando entra una coppia con figlia adolescente. Sono clienti abituali ma un tavolo potrebbe richiedere comunque un bel po' di tempo, perché il prossimo è per me. Si consultano, spiegano al proprietario che la figlia è reduce da un'influenza e che se l'attesa fosse troppo lunga sarebbe meglio per loro rinunciare. Mi offro di cedergli il mio e per convincerli che davvero non ho fretta, ordino un bicchiere di vino da bere come aperitivo lì al bar. Titubano, non sanno se accettare, io insisto. "Davvero molto gentile... Non ci era mai successo... Ma lei di dov'è?" e vogliono a tutti i costi offrirmi il bicchiere che l'oste nel frattempo sta colmando. Colla pazienza s'acquista scienza. E a quanto pare anche Sauvignon.
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