Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

giovedì 26 luglio 2012

Non desiderare il pasticcino d'altri

"Le donne [buongustaie] sono grassocce, più graziose che belle, e tendono un po' all'obesità.” Brillat-Savarin  
- Savona, Liguria – Al termine dell'ittico pranzo arriva l'alzatina d'argento con la piccola pasticceria. Mentre studio le golosità mignon con la stessa attenzione con la quale si valuterebbero le pedine su una scacchiera, una corpulenta signora -suppongo madre del cuoco- che aveva pranzato insieme alla famiglia a un tavolo vicino si alza e, nel passarmi accanto, lancia uno sguardo avido ai (miei) pasticcini. Senza pensarci due volte allunga la mano, ne agguanta uno, lo porta alla bocca e se lo gusta passando oltre. Forse un episodio simile è già accaduto visto che il ristorante ha appena perso la stella e d'accordo che la senilità ci attende tutti al varco, ma voglio lo sconto.

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