- Torino, Piemonte – Sono alla stazione di Porta Nuova alle 13.45, in mezz'ora arrivo a piedi all'albergo (l'ho scelto per il nome, Amadeus, ma scopro che dell'effervescenza mozartiana ha solo le bolle nella bottiglia d'acqua del frigobar), apro la valigia ed esco. Alle 14.45 entro da De Filippis, il locale perfetto per chi ha voglia di mangiare da solo. È la prima volta che riesco a sedermi al bancone di fronte alla vetrata con vista sulla strada e sui passanti che invariabilmente ti guardano nel piatto. Ordino un bicchiere di Dolcetto d'Alba e degli gnocchi di patate con (tanta) fonduta di Toma davvero buoni; morbidi e saporiti, si sfaldano sul palato regalando una sensazione piacevole e persistente. Ormai sono rimasti pochi clienti e nel silenzio si sente distintamente il sottofondo musicale lento e malinconico, particolarmente adatto alla pioggerellina che si vede cadere su via Lagrange. Con gli ultimi sorsi di vino mi godo lo scenario, talmente romantico che sembra di essere a Parigi, eppure... ancora non riesco a innamorarmi di questa città.
Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
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Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.
giovedì 3 novembre 2011
Influenza degli alimenti sul morale
“La gastronomia… considera anche l'azione degli alimenti sul morale dell'uomo, sulla sua immaginazione, il suo spirito, il suo coraggio e le sue percezioni...” Brillat-Savarin
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