Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

martedì 7 febbraio 2012

Il gatto e la volpe

“...la mia diagnosi risultò esatta e la scienza trionfò una volta di più.” Brillat-Savarin
- Il Pagliaccio, Roma – Ordino il menu degustazione e man mano che arrivano i piatti li fotografo per l'archivio delle idee. Il mio tavolo è quello rivolto alla vetrata: per avere massima luce e non disturbare gli altri avventori con i miei click. In questo ristorante vengo quasi sempre a pranzo e gli incontri sono sempre bizzarri. Una volta ho trovato il critico gastronomico di un editore concorrente, un'altra ancora un dirigente della televisione nazionale, dal quale però il direttore di sala mi mise subito in guardia perché interessato a... una sola cosa. Nel giorno di questa cronaca il tavolo accanto è occupato da due uomini, uno anziano e l'altro giovane. Dei due chi poteva alzarsi per venire a conoscermi e chiedere se può fare lui una fotografia a me? Ovviamente il primo. È un produttore vinicolo, di un'azienda del Nord est molto nota. Presentazioni con il gatto e la volpe, scambio di biglietti da visita, loro invito a un evento serale di degustazione in famosa enoteca capitolina che mi costa una piccola fortuna in taxi, apparente curiosità e interesse per il progetto che sto realizzando a Roma e, nelle settimane seguenti, assidue telefonate della volpe per "aggiornamenti" sulle mie attività e promessa di interessare il proprio ufficio comunicazione. Non passa molto tempo prima di capire che nessuna collaborazione lavorativa potrà nascere da questo balletto sempre più ricco di passi falsi, come inopportuni inviti a cena opportunamente rifiutati e l'assurda proposta di un viaggio insieme (piuttosto mi mangio il passaporto). A ogni telefonata cerco di essere gentile ma tengo sempre il discorso ancorato al lavoro e dopo qualche mese l'interesse della volpe, come diagnosticato, sbiadisce. Alcuni effetti però, sono curiosamente persistenti: se nella cantina di un ristorante ci fossero solo i vini di una certa azienda vinicola del Nord est, berrei l'acqua del rubinetto.

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