Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

giovedì 28 marzo 2013

Lingua

Lingua, rape rosse e rafano © Brillante-Severina
"Coloro ai quali la natura ha negato l'attitudine ai godimenti del gusto... hanno qualcosa di allungato..." Brillat-Savarin
Valli Borbera e Curone, Piemonte - Il linguacciuto ospite del ristorante mi passa vicino proprio mentre lo chef è uscito dalla cucina per un giro in sala e al mio tavolo sta parlando dei piatti assaggiati durante il pranzo. L'avventore dalla lingua lunga (gli) insinua che io sia un critico gastronomico per il motivo, udite udite, che una donna da sola al ristorante non è normale. Zeus potrebbe fulminargli la barba (zot!) oppure io potrei soprassedere. Non si verifica nessuna delle due possibilità. Rispondo che anch'io ho notato le numerose bottiglie di vino bevute al suo tavolo ma non per questo sono andata a dargli dell'alcolizzato. Con o senza Zeus, le lingue lunghe gradevoli sono quelle abbrustolite.

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