Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

martedì 19 marzo 2013

Lingua indiscreta

"Le persone che non hanno la lingua, o alle quali è stata tagliata, hanno ancora abbastanza la sensazione del gusto." Brillat-Savarin
Pavia, Lombardia - La mia pasticceria preferita in Strada Nuova è piena e non ci sono tavoli liberi. Ordino un caffè e un solo bignè (di solito ne prendo almeno due) e chiedo a un ragazzo che sta leggendo la gazzetta da solo se posso sedermi al suo tavolino per due minuti, "altrimenti non ci prendo gusto" mi giustifico indicando la pasta gonfia di crema. Anche lui ne ha una ancora intatta su un piattino e capisce al volo. Sto per affondare i denti nella crema giallo zafferano quando comincia la raffica di domande. "Hai preso quello alla crema, io preferisco il cioccolato, andavi anche nella vecchia sede della pasticceria? tu non sei di Pavia, di dove sei? piemontese di dove? ma città o provincia? che lavoro fai? scrivi anche sulla Lombardia? qual è il tuo prossimo ristorante in Liguria? a me piace Sestri Levante, mi rilassa, ci vado ogni settimana (ops, ci devo andare fra pochi giorni per recensire un ristorante, ma me lo tengo per me), in questo periodo io sono fissato con gli alberghi..." Ehi, qui con l'ospitalità si esagera!

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