Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

giovedì 15 dicembre 2016

Il 14° anno di collaborazione alla Guida

La nebbia lo sa prima di te. Sa quando è ora di rimettersi in viaggio, e ti aspetta sotto casa.
14° anno di collaborazione alla Guida. Si ricomincia!

domenica 13 novembre 2016

Il bottino della fiera di San Martino

Cherasco, Piemonte - Il bottino della fiera di San Martino è conquistato, l'inverno ora può anche iniziare. Senza più un cent, ma con miele di montagna di lampone e di ciliegio, porri di Cervere, carote tricolori, cacciatorini al Barolo e alle noci, blu di mucca, tè, erbe per frittate, biscotti, nocciole, semi ecc.

lunedì 31 ottobre 2016

Io, l'Oca e la strada

Lomellina, Lombardia - Settimana di esplorazione paesaggistico gastronomica della Bassa Lomellina. Se un'oca mi attraversa la strada, non rispondo dei freni!

giovedì 20 ottobre 2016

Stappando bottiglie con gli amici di Proust

(Nella nuova casa in) Piemonte - Accendere i termosifoni o scaldare i muscoli... sul cavatappi?
(Foto bn: amici di Proust vestiti per una festa)

mercoledì 12 ottobre 2016

In giardino

(Che freddo fa in) Piemonte - Abbellire il giardino 🌾 con fiori e piante pensando di goderselo per autunnali aperitivi e colazioni, e poi dover annaffiare con sciarpa guanti e moonboots perché il freddo è in spietato anticipo.

sabato 3 settembre 2016

Segreti

(Lunghi sguardi a) Casale Monferrato, Piemonte - Passando davanti al solitamente chiuso portone di un austero palazzo trovarlo insolitamente aperto, infilare timidamente la testa e scoprire un cortile segreto di barocca grazia. E cinque muratori che simultaneamente si voltano a guardarti. Pardon...

mercoledì 31 agosto 2016

Guida a sinistra

Il prossimo (ennesimo) maleducato che subito dopo avermi detto che giammai acquisterebbe la Guida per la quale scrivo perché "non legge editori di sinistra" (non è mica obbligatorio) tosto mi chiederà consigli su buoni ristoranti dove andare a mangiare, storcendo anche il naso perché amante fedele della "sana vecchia trattoria", potrebbe ricevere una risposta sever(in)a.
Un po' di coerenza!

giovedì 28 luglio 2016

Fonduta per Soldati

Mario Soldati che in "Viaggio in Italia" fa il valletto operoso per la contessa che mostra come preparare la fonduta piemontese (usando Fontina vera, nevero dottore) e poi la spolvera di tartufo d'Alba sotto nasi estasiati, batte per ko molta tv a colori.

sabato 23 luglio 2016

I have a dream

Guidare in autostrada nel week end in direzione contraria a quella del divertimento per realizzare un sogno.
(Estate 2016 in) Piemonte

lunedì 6 giugno 2016

Leggi Jane Austin e...

Leggi Jane Austin e ti chiedi come sia possibile vivere senza avere in dispensa una torta appena fatta.

mercoledì 1 giugno 2016

Dalla parte del drago

Uno non può starsene in pace in cavernetta a bere gazzosa con una bionda senza che arrivi il santo a punzecchiare...
San Giorgio e il drago

domenica 22 maggio 2016

Camerieri sull'orlo di...

Alta Langa, Piemonte - Prima di addentare l'ultimo bocconcino di antipasto amorevolmente conservato, appoggio le posate ai bordi del piatto e bevo un sorso di vino. Come un falco arriva il cameriere e, pronunciando la retorica quanto inutile domanda 'Va tutto bene?', accenna a portar via il piatto.
Vai a suicidarti a un altro tavolo per favore.

venerdì 13 maggio 2016

Che confusione, sarà perché...

Telefonare per prenotare un tavolo in un ristorante "tempio" della cucina piemontese e sentire all'altro capo del telefono una giovane voce con accento indubitabilmente campano.
E se mi stessero aspettando alla pizzeria Bella Napoli?
(non so dove ho prenotato in) Piemonte

On the road

In autostrada ho superato un cappello da alpino in cartapesta grande quanto una roulotte, trainato da una roulotte grade quanto un cappello.
(c'è fermento per il raduno degli Alpini ad) Asti, Piemonte

mercoledì 27 aprile 2016

esuberanze al ristorante cinese

Mentre ordino a bacchetta libera, il cameriere Titti, allarmato, mi interrompe:
"Basta, basta, altlimenti è tloppo!!!"
(esuberanze al ristorante cinese) Testaccio, Roma

martedì 26 aprile 2016

mercoledì 23 marzo 2016

Les fleures du mal(a tempora)

Torino - Durante e dopo il servizio fotografico (3 ore di treno fra andata e ritorno) Severina non si vede offrire né un caffè né un bicchier d'acqua e non fa in tempo a rinfoderare la macchina fotografica che si trova già alla porta. 
Al rientro a casa, Brillante recupera autostima dilapidando una piccola fortuna dal fiorista.
Les fleures du mal(a tempora)

sabato 12 marzo 2016

La fame del sabato sera

(La fame del sabato sera in) Lomellina - Approfitto del week end senza neve pioggia nebbia per fare il mio ingresso trionfal-demenziale nel ristorante popolato di sole coppie.

venerdì 4 marzo 2016

Spolpando cosciotti

Piemonte - In meno di una settimana in due ristoranti da recensire, spolpati cosciotto di capretto (un po' stracotto) e carré di agnello (un po' perfetto).
Chiamatemi Abramo.

venerdì 12 febbraio 2016

Scivoloni

Le coppie dei tavoli accanto cinguettano in un delicato brusio che fondendosi con la musica caraibica di sottofondo mi culla amorevolmente... E nell'unico momento di silenzio il mio polso sottovaluta la morbidezza del waffel sormontato di burrata e acciughette del Cantabrico, il coltello pattina sul piatto in vetro e produce una stecca la cui eco si sente fino a Bollate
(mettetemi ai ceppi a) Casteggio, Lombardia

sabato 30 gennaio 2016

Occhio per occhio

Piemonte - L'avventore del vicinissimo tavolo a fianco, indefesso gesticolatore, sta spiegando non so quale percorso. Mi aspetto da un momento all'altro una inversione a U del suo dito nel mio occhio.

domenica 24 gennaio 2016

Caviale a merenda

Amo queste pigre domeniche di gennaio nelle quali il ristorante dove Vuoi andare non ha posto e quello dove Devi andare non ha neanche un tavolo occupato e tu tiri dritto, torni a casa e apri la scatoletta di sferiche prelibatezze comprata in saldo nel supermercato illuminato.
(girovagando fra ristoranti di) Lombardia e (supermercati di) Piemonte

lunedì 18 gennaio 2016

Mancanza di fegato

Affettati d'oca - Fotografia © Brillante-Severina
Lomellina, Lombardia - Durante i tre quarti d’ora di guida mi piace godere il paesaggio della campagna in letargo invernale e pensare ai piatti da ordinare al ristorante che fa dell'oca il suo vanto. Ci penso da due giorni in realtà, perché in un periodo di scarse risorse economiche da dedicare alle avventure gastronomiche, il conto è un dettaglio importante. Oggi il dilemma è fra scelta alla carta con concessione di una non proprio economica scaloppa di foie gras, oppure menu degustazione, con assaggio di più piatti a base d'oca ma senza la prelibatezza agognata. Arrivata al locale, complice il fatto che mi hanno installata nella sala d'ingresso popolata di sole coppie (se mi piace andare al ristorante di domenica è per il tepore creato dai pranzi delle famiglie altrui, che però qui riesco solo a indovinare dal vocio proveniente dall'altra sala, più grande e luminosa) e un po’ per cercare di mantenere fede al buon proposito, cedo al menu degustazione. Sto ancora rimuginando su una scelta della quale non sono convinta, quando la coppia del tavolo vicino ordina la scaloppa, così dovrò anche vedermela servire sotto al naso. I due, che sembrano gli occupanti del suv che mi ha superata poco prima dell’arrivo al ristorante, devono essere ai primi appuntamenti perché oltre a mostrarsi foto sui rispettivi cellulari, si scambiano informazioni basilari tipo segno zodiacale e attività sportive praticate. Intanto arriva il primo antipasto previsto dal mio menu, un ventaglio di quattro tipi di affettati, rigorosamente ricavati dal bipede, affiancati da uno spesso triangolo di patè un pochino troppo freddo per convincerlo che è un dolce destino lasciarsi spalmare senza riluttanza sopra i crostini (in realtà un comune pan carré che fa rimpiangere il pan brioche venduto ormai anche al supermercato). I riccioli di burro scivolano invece arrendevoli sul pane, coprendo la dorata tostatura con un velo sottile il giusto. Il boccone migliore si rivela il petto d'oca, luccicante di grasso e stagionatura. I piatti successivi sono serviti a staffetta praticamente continua (un po’ lesta, ma non posso chiedere di rallentare perché, essendo il menu degustazione previsto per almeno due persone, per potermelo servire mi hanno gentilmente “agganciata” a un altro tavolo che lo ha ordinato) e la coerenza della degustazione è disarmante: tutto discreto e nulla di memorabile, come se mancasse il fegato di uscire dallo schema collaudato, come del resto a me è mancato quello di ordinare alla carta. Sono alle prese con la gobba di risotto alla salsiccia che per la mite presentazione fa a gara con la manciata di ravioli che l'hanno preceduta (buoni, ma gettati nel piatto senza tanti complimenti e serviti dalla giovane cameriera con lo stesso garbo con cui si porgerebbe una chiave inglese in officina), quando al tavolo a fianco arriva a tradimento la famigerata scaloppa di fegato d’oca. Non posso non lanciare uno sguardo indiscreto oltre l’ostacolo delle spalle strettamente ingiacchettate di lui, superare l'etichetta indecifrabile della bottiglia di Pinot nero arrivato a metà e riuscire a sbirciare nel piatto ancora intatto di lei. Quasi la mascella mi casca per la sorpresa di intravedere non la succulenta prelibatezza che avevo inseguito nei miei sogni di golosa, ma una deludente sovrapposizione di due tranci incrociati (in cucina han sezionato la scaloppa come se fosse una cotoletta, blasfemia!) dal colore più bruno che biondo cognac, poggiati su una piramide di misticanza che mi pare indegno contorno per un cibo da faraoni. Dal tavolo arrivano cinguettii di felice e giuliva approvazione, ma non c’è troppo da fidarsi della prima oca che si incontra. 
(Dedicato a Beatrice Potter)

domenica 17 gennaio 2016

Giuliva

L'insegna di un ristorante in Lomellina - Fotografia © Brillante-Severina
Lomellina, Lombardia - Il primo ristorante che scelgo di recensire per la nuova stagione della Guida 2017 ha un menu quasi interamente dedicato all'oca. E mi sento già giuliva.

sabato 16 gennaio 2016

Il cappotto, l'armadio e il color pulce

Lombardia - Il mio cappotto di lana ha una bella linea sartoriale affusolata che culmina in un vaporoso collo di pelo e i pochi centimetri che lo separano, quando è indossato, dalla rotula, gli impediscono di toccare terra, sospeso com'è dallo stendino a vista al quale è appeso, anche se è difficile credere che nell’imponente armadio antico a fianco non ci fosse più posto. Dal mio tavolo riesco a vederlo bene e anche se non guardavo mentre veniva riposto, non ho fatto fatica a riconoscerlo. È infatti non solo l’unico cappotto, ma anche l’unico capo in lana e l’unico indumento di colore nero in un plotone di piumini e giacconi in fustagno che paiono un campionario delle sfumature che può assumere il color fango, dal mascolino grigio canna di fucile al rustico tortora sino al color pulce amato dalla settecentesca sarta della regina Maria Antonietta anche se dubito che il proprietario abbia uno spirito rococò. Povero cappotto, è una giornata di sole e non vede l’ora di uscire dal ristorante. Come la sua proprietaria.