Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

giovedì 7 aprile 2011

Cose che non danno piacere I

Cose che non mi piacciono:
- I formaggi freddi
- Le inziative "a tavola con lo chef" con i relativi sproloqui narcisisti dei cuochi
- I singles che al ristorante stanno tutto il tempo al cellulare  ("Non mi piacciono quelli che non sanno stare soli" Lagerfeld)
- I bicchieri di vetro che odorano di uovo marcio
- I bicchieri di carta 
- I tovaglioli di carta al ristorante (poco eleganti in bagno, inaccettabili a tavola)
- Le tovaglie rammendate sui tavoli dei ristoranti
- Le stoviglie sbreccate
- I ristoranti chiusi a pranzo
- I ristoranti chiusi la domenica
- I ristoranti che fanno pagare il coperto e portano tre fette di pane nel cestino della nonna
- I ristoranti che dalle guide risultano aperti a pranzo ma che quando telefoni non accettano la prenotazione per un solo tavolo o per una sola persona
- Mentre nel ristorante ci sono ancora avventori che mangiano, vedere i camerieri riapparecchiare i tavoli (viene voglia di andarsene anche se si è a metà pranzo, visto che "la festa è finita")
- I bar che provano a non far(mi) lo scontrino 
- La menta
- I jeans indossati sempre e comunque
- Cucinare
- Non poter mangiare fuori ogni tanto
- La musica di sottofondo al ristorante, neanche se sono i gorgheggi della Callas
- Le parolacce
- La cervella nel fritto misto piemontese 
- Perdere la pazienza
- Le sigarette
- I tavoli vicini a ingresso, bagno, cucina 
- In gastronomia, i commessi frettolosi (se mi si lascia il tempo di guardare, magari compro di più)
Cose belle che (mi) danno piacere --->