Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

sabato 4 luglio 2015

It's a cruel summer

Piemonte - Prove tecniche per convincere il cervello che non è torrida estate ma tiepidissimo autunno: crostini al paté di funghi e birra artigianale al miele di castagno. Quasi quasi inizio ad addobbare l'albero di Natale.

venerdì 3 luglio 2015

(Non) me ne lavo le mani

Prima foto a sinistra: bagno del ristorante stellato (!); nelle altre foto: bagno del ristorante non stellato
"...le cose buone sono fatte per la gente buona..." Brillat-Savarin
Lago d'Orta, Piemonte e Savona, Liguria - Nel giro di una settimana mi trovo a recensire due ristoranti, uno bi-stellato-cappellato-forchettato in Piemonte e uno senza stelle a Savona. Il confronto fra i bagni dei due locali è impietoso, e a tutto svantaggio dello stellatissimo. Nel locale piemontese fregiato di encomi gourmet infatti i bagni sono angusti e disadorni. Le dimensioni delle toilettes sembrano ispirate a quelle degli autogrill, cubicoli nei quali prima devi entrare e poi chiudere la porta dietro di te e quanto all'estetica, ogni parete, comprese quelle dell'antibagno, è rivestita di piastrelline quadrate non più di moda da decenni, disposte in sfumature di rosa che vanno dalla camelia al fucsia acceso. La cosa più "esilarante" è però il sapone: due flaconi di banale quanto economica marca da supermercato, posati sul lavandino nel loro contenitore di plastica senza neanche il disturbo di un travaso in dispenser più elegante (e consono ai prezzi di un locale dove il piatto più economico costa 38 euro e non esistono bottiglie di vino sotto i 60); uno dei due flaconi è per giunta vuoto, malgrado in sala non vi sia ressa, ma un solo tavolo occupato oltre al mio. Un'orchidea, ovviamente rosa acceso, si mimetizza con le ceramiche e c'è da chiedersi quanto camperà in un ambiente privo di finestre. Il ristorante savonese, di più recente apertura, offre bagni anch'essi cechi ma almeno spaziosi e il cui decoro è stato oggetto di studio. Le mura delle toilettes sono ingentilite con carta da parati e specchi appariscenti e l'antibagno è un profluvio di saponi, giare e candele profumate, coroncine di foglie, fiori secchi infilati in vasi dipinti e tutto ben armonizzato. A terra, invece del solito cesto dove gettare gli asciugamani usati, c'è un elegante contenitore in pelle con accanto uno sgabello dove posare la borsa mentre ci si lava le mani. La morale la lascio a chi dopo tanti anni dall'aver aperto un ristorante con pretese di eleganza compra il sapone al discount e non ha neanche più voglia di nasconderlo (e a chi attribuisce due stelle senza... in bagno entrare?).