Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

mercoledì 1 maggio 2013

Il benvenuto che crea e distrugge

Certosa di Pavia - © Brillante-Severina
"Passeggiavo beatamente, osservando i benefici e le malefatte del tempo che crea e distrugge..." Brillat-Savarin
Certosa di Pavia, Lombardia - Passeggiata con la mamma nella quattrocentesca Certosa. Dopo svariati giri a naso in su fra ciò che il tempo ha creato e modificato, ammirando colonne, lapidi, celle monacali, chiostri minori e maggiori, prati verdi che fan da coperta ai certosini dei secoli, statue e fregi ecc. e con le mani che mi prudono perché oltre l'ingresso i monaci chiedono di non scattare fotografie anche se c'è chi lo fa ugualmente, andiamo a pranzo. Il locale dove ho prenotato e che devo anche recensire, un tempo lo frequentavo parecchio, ma ormai manco da alcuni anni. Parcheggiamo nel cortile interno, scendiamo nel sole ed ecco il proprietario uscire dalla porticina del ristorante diretto verso di me. Mi ha riconosciuta, gongolo con mia madre, e viene ad accoglierci. In realtà lui, subito dopo avermi stretto la mano, mi chiede se posso parcheggiare "meglio" la macchina e anzi, visto che è "piccola", mi indica uno spazio sotto il portico dove spostarla (e dal quale tirarla fuori a fine pranzo senza ammaccature risulterà non facile). Eseguite le manovre, il cameriere ci fa accomodare in un salotto dove ci lascia un paio di minuti, giusto il tempo di decidere di assegnarci il tavolo in fondo alla sala. I tavoli centrali e vicino alla vetrata li vediamo man mano riempirsi, anche di persone che arrivano verso le 14.00 e che non sembrano aver prenotato. Mia madre ride ancora adesso per l'accoglienza davvero calorosa e io... per una volta sono contenta di aver mangiato non bene.

Nessun commento:

Posta un commento