Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

martedì 19 giugno 2012

Fuga di mezzogiorno

"...s'imbandirono i pasti sotto la volta del cielo, nei giardini, nei boschetti, al cospetto di tutte le meraviglie della natura.” Brillat-Savarin
- Langhe, Piemonte – Pranzo sontuoso nelle ex cantine di un palazzo nobiliare appena restaurato e convertito in hotel, ma che comunque ti fa mangiare in cantina. Lo stesso giorno, cena frugale nella cantina dell'ex convento medievale, trasformato in resort ma che ti fa mangiare sotto terra pure lui. L'indomani alla mezza suono il campanello del ristorante di quasi montagna e mi accompagnano in uno scantinato (ex essiccatoio delle castagne del castello) che mette quasi paura (il silenzio dei marroni?). La sera torno finalmente a casa e trovo una mail del capo regione della Guida che mi chiede se voglio andare a recensire un ristorante dal voto molto alto, realizzato -ovviamente- in antiche cantine con soffitti a volta ecc. ecc. Ma un ristorante a piano terra e con vetrate al posto delle pareti? O almeno una finestra senza sbarre.

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