Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

domenica 15 luglio 2012

La varietà e l'angolo

"...la sala di una trattoria, esaminata con qualche minuziosità, offre allo sguardo scrutatore del filosofo un quadro degno del suo interesse per la varietà delle situazioni che riunisce.” Brillat-Savarin  
- Torino, Piemonte – Leggo su un quotidiano un articolo che elenca i locali di Torino dove le donne, sole o in gruppo, possono banchettare sentendosi a proprio agio. Prendo nota, ritaglio... poi ci ripenso e cestino. Non ci sono già sufficienti spinte sociali affinché le donne restino confinate nel loro angolo? Perché crearci da sole dei ghetti? La cosa da fare per conquistare spazi (non solo gourmet) non è frequentare un numero ristretto di locali rassicuranti nei quali sentirci protette, ma affrontare la sfida, con tutto il disagio che a volte (ma non sempre) può comportare, di scegliere un qualunque ristorante, familiare o elegante, esigendo il tavolo e il cibo migliori. E quel tavolo potrà diventare il mondo.

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