Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

domenica 20 maggio 2012

Brave ragazze astemie

"...emise un sospiro alla Walter Scott, ossia molto simile a un gemito.” Brillat-Savarin  
- Fossano, Piemonte – Mi sono ripromessa di non bere mai più il vino di un certo produttore friulano (leggere Il gatto e la volpe). E invece la cameriera si avvicina al mio tavolo proprio con una sua bottiglia in mano. Con aria innocente e gentile mi annuncia che lo chef propone quel vino con il primo antipasto del menu degustazione per il quale ho chiesto un abbinamento al calice. E lo versa. Che dire? Storie non ne posso fare perché ne ho già fatte per l'acqua (possibile che in tutto il cuneese si beva un'unica fonte?) e mi farei troppo notare. Berlo non voglio, ma non posso neanche rischiare, lasciandolo stagnare nel bicchiere, di annaffiare tutti gli antipasti con la sola acqua. Mi guardo intorno cercando invano una pianta o un vaso di fiori dove versare di nascosto il vino (solo nei film c'è sempre un vegetale assetato o comunque pronto a sacrificarsi) e lui continua a fronteggiarmi ottuso e placido nella sua culla di vetro. Tra un sospiro e l'altro, appetizer e Battuta di vitellina con salsa al tuorlo d'uovo sono divorati, il piatto vuoto è partito, il bicchiere è sempre pieno e morire se la cameriera sospetta che il motivo per cui non bevo non è che sono una brava ragazza astemia. Arriva la Gallinella con guazzetto di provola affumicata, la assaggio, è buonissima. Sarà pure parente di Tritone, ma non voglio affogarla nell'acqua. Cerco lo sguardo della direttrice di sala e quando si avvicina le chiedo se si può passare ad altro vino. A "passare" è in realtà un altro messaggio, e cioè che voglio cambiare vino con ogni piatto e alla fine del pranzo ho davanti una corona di sei bicchieri vuoti e uno pieno. E va benissimo così.

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