Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

lunedì 14 maggio 2012

Bramosia etilica

"Tutti gli uomini... sono stati così fortemente tormentati dalla bramosia delle bevande forti, che sono riusciti a procurarsene per quanto limitate fossero le loro cognizioni.” Brillat-Savarin  
- Fossano, Piemonte – Ai tavoli del ristorante si stanno svolgendo quasi solo parche colazioni di lavoro, annaffiate da acqua e calici, opportunamente solitari, di Dolcetto. Fanno eccezione due uomini, per nulla rassegnati alla condizione di lavoratori in pausa pranzo. La proposta della cameriera di un calice di rosso per accompagnare il pasto viene gentilmente ma risolutamente rifiutata a favore di una bottiglia ("per una volta che abbiamo il pranzo pagato" sembrano esprimere le espressioni discole dei loro volti). Già, ma quale? Uno dei due, sacrificandosi, si fa carico dell'aspetto intellettuale della faccenda: la lettura della carta. Sobrio ma disorientato, chiede alla ragazza se un Barbaresco si possa adattare ai piatti scelti. Quasi se lo aspettasse, o più probabilmente solo per salvare la faccia, annuisce subito remissivo mentre lei, invece di assecondarlo, risponde materna che trattasi di vino impegnativo e consiglia un più leggero, ed economico, Dolcetto o Barbera. Aggiudicato. E licenziata.

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