Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

sabato 13 aprile 2013

Giuditta e Oloferne prima di cena

Giuditta, Madonna della Costa - San Remo © Brillante-Severina
"...una condiscendenza se ne tira dietro un'altra..." Brillat-Savarin
San Remo Vecchia, Liguria - Avevo o non avevo detto che non bisogna stancarsi troppo prima della cena in un ottimo ristorante? E infatti quando approdo nel locale del Porto vecchio, ho alle spalle un pomeriggio di arrampicata -naturalmente senza scarpe adatte- nel borgo medievale della città, fra ciottoli scivolosi, gradini in pendenza, salite fra mura scalcinate, mici che vogliono giocare, farsi immortalare ed entrare con te nelle chiese dalle quali in tempi lontani veniva gettato l'olio bollente sulle teste dei Saraceni invasori. Arrivata sul cocuzzolo, goduta la vista e capito che stava per piovere e forte, avevo iniziato a scendere incrociando un uomo anziano in compagnia di un cagnetto imbronciato. Scoperto da lui che da vedere c'erano anche i giardini e il santuario, era ricominciata la salita fra palme, cactus giganti, ficus dalle radici a vista che neanche in India, gabbiani e tortorelle. Nel santuario la statua di Giuditta, con sandalo a vista, drappeggiatissima e acconciatura degna di Poppea, nel gesto di tenere per i capelli riccioluti la testa di Oloferne (barbuto si, ma con definiti, fitti e ordinati boccoli) aveva ripagato da sola la salita. Anche le nuvole erano state amiche, aspettando il mio rientrato in albergo per annaffiare tutto e tutti e preparare uno scenario luccicante per la cena nel Porto vecchio ...continua

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