Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

domenica 23 gennaio 2011

Ma che bel castello...

Fotografia © Brillante-Severina
“Il vino è la più gradevole delle bevande data dall'infanzia del mondo.” Brillat-Savarin 
- Govone, Piemonte – Oggi pranzo al castello. Il Piemonte ha avuto la buona idea di inserire in alcune residenze (ex) sabaude ristoranti guidati da cuochi prestigiosi. Ottima cucina in splendida cornice; quando anche il servizio sarà un po' meno provinciale saremo a posto. Tornando alla "gita" al castello, prima di partire mi sono detta: se non nel castello quando le scarpe con tacco? E così sono andata alla presa della rocca con un 12 cm. Ne avevo portato anche uno più ragionevole, nel caso occorresse oltrepassare fossati con ponti levatoi, prati scivolosi o corti sassose, ma era rimasto inutilizzato dopo un'occhiata al rassicurante ingresso affacciato sulla pianeggiante piazza del paese. Oltre l'ingresso, anche l'atrio candido e innocuamente piatto pareva rassicurante. Il colpo di scena mi aspettava al varco quando era ormai tardi per tornare indietro, sotto forma di inaspettata rampa di scale in rumoroso legno, senza neanche il conforto di un corrimano. Scenderle, tre ore dopo, con in corpo quattro bicchieri di vino e uno di grappa (e soprattutto cappellacci di guancia brasata e cioccolato, animelle con coniglio e zafferano, pancia di maialino aureolata da topinambur e tartufo nero), è stato molto più facile che salirle.

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