Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

sabato 1 giugno 2013

La sirena e il tricheco

Pesci © Brillante-Severina
"...questa bramosia straordinaria che agisce su tutte le razze umane... è ben degna di fermare l'attenzione dell'osservatore..." Brillat-Savarin
Alessandrino, Piemonte - La donna-sirena dal lungo crine sta cercando di sedurre l'uomo-tritone in età e dallo stomaco debordante. Che forse ci sta. La gustosa scenetta si consuma proprio al tavolo di fronte al mio, nel ristorante in collina dove pensavo mi aspettasse una serata noiosa e che invece sono decisa a non lasciare finché non si capirà come andrà a finire tra i due.
Lei attacca con la solfa del fascino dell'uomo maturo che dà sicurezza alla donna più giovane; fascino innegabile nell'uomo anziano che le sta di fronte, dotato delle classiche armi di seduzione di massa: pancione gonfio a zampogna, folti baffi da tricheco e piazzetta fra i capelli grigi. Replicando i gesti visti in qualche film su geishe e samurai, lei vuota il fondo della bottiglia di vino in un solo bicchiere e glielo porge per berlo insieme. Lui vacilla ma resiste, mostrandole che la strada da percorrere è ancora lunga. Allora lei passa al contatto fisico, posando casualmente, ma ripetutamente, la propria mano sulla sua. A furia di insistere, anche lui la cerca, le bacia la mano, spesso con lo schiocco, è semi cotto. E per chi in sala non avesse capito che lei non vuol perdere la partita, con il pretesto di aver rovesciato l'acqua sposta la sedia e passa dalla posizione frontale al fianco, mettendosi alle costole di un uomo sull'orlo di una crisi di incredulità. 
Nella grande sala siamo rimasti solo io e loro. Dopo il dolce (aspic di fragole e melone al Moscato), come da mia buona abitudine ordino un distillato. Ce la farà lei a concludere prima che io arrivi al fondo del bicchiere? Ormai parlano a voce molto alta. Lei dà l'affondo e con tono mellifluo sospira: "Ho bisogno di te, in tutti i sensi..." e lui che ormai ha messo il pilota automatico risponde: "Ci sono!" E io, sottovoce, suggello: "E ci credo!"
Quanto so farmi durare io un bicchiere di distillato neanche Hemingway: ho ancora due sorsi di grappa di Barbaresco quando, lui convinto di poter ancora essere affascinante e lei illusa di avergli fatto cambiare idea mentre forse è solo una mosca nella tela del ragno, li vedo scattare in piedi come molle e andar via. Sicuramente a vedere il Letterman Show. Me ne vado anch'io, con una cena un po' insipida ma una sapidissima storia.

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