Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

domenica 9 giugno 2013

La febbre del sabato sera

"Le donne più propriamente ghiotte ... si distinguono per una mordacità tutta loro particolare." Brillat-Savarin
Langhe, Piemonte - Sono seduta al tavolo da pochi minuti quando, esplorando la veranda con lo sguardo, mi accorgo che i tavoli intorno sono occupati solo da coppie (che delicatezza, da parte dei ristoratori, mettermi in questa sala). Anche loro si accorgono di me visto che a turno, con quella sincronia tipica della provincia, si voltano a guardarmi e confabulano. Osservo alcune coppie, quelle nelle quali l'età dell'uomo è paternalmente distante da quella della commensale. Guardo alcune nuove arrivate, giovani donne che al fianco di orgogliosi accompagnatori entrano nel ristorante offrendo agli astanti la visione di poderose cosce nude fasciate in minigonne di jeans e tese al limite dello spasmo su altissimi sandali. Forse sono straniere o forse sono valchirie nostrane in formato tascabile. Lasciano attoniti un po' tutti eccetto la patronne, certo allenata alla tolleranza e favorevole più alla contrazione dei polpacci che dei portafogli. Nel 1945 Codreanu scrive che l'uomo paga il conto al ristorante e la donna a casa, mentre Simone De Beauvoir in un celebre saggio descrive quegli uomini che chiedono alle donne di farsi oggetto senza dare molto in cambio. Mordo il dolce di fragole e anche i versi di Franco Fortini casualmente ritrovati nella memoria "con la punta del sandalo hai messo in fuga / lo scorpione mentecatto", soddisfatta di pagare da me le mie cene (e i miei sandali).

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