Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

venerdì 9 marzo 2012

L'amore al tempo del Panda

“Si chiama semplicemente carta l’elenco delle vivande con l’indicazione del prezzo e conto il foglio dove è indicata la quantità dei cibi forniti e il loro prezzo. Brillat-Savarin
- Parioli, Roma - Anni fa un amico mi portò a cena al Panda, un ristorante allora in voga nel quartiere elegante per antonomasia della Capitale. Effettivamente nel menu spiccavano tutti i piatti modaioli del momento, a partire dalla scottata di tonno che lo chef, oggi felicemente insediato nella cucina di un altro locale, sicuramente non rimpiange. Mentre eravamo all'antipasto, arrivò una coppia. Lui sembrava uscito da un film degli anni '70 e lei... diciamo che non brillava per sobrietà (nulla comunque che oggi le ragazzine non indossino normalmente per una serata in discoteca). Aperto il menu e letti i piatti, con i tovaglioli già posati sulle ginocchia e l’acqua nei bicchieri, i due si alzarono e andarono via senza dire una parola ai camerieri. I quali riordinarono il tavolo senza scomporsi. Un comportamento che sembrò indecifrabile a me ma non al mio amico, il quale, con maliziosa sicurezza, era certo trattarsi di una coppia mercenaria. Secondo lui il "cliente", letti i prezzi del menu, si era accorto di aver preso male la mira e si era ritirato in buon ordine. Sarà...

Nessun commento:

Posta un commento