Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

domenica 18 marzo 2012

Fagiani in fuga

“...il piacere di osservare mi salvò dalle angustie della noia." Brillat-Savarin
- Colline astigiane, Piemonte - Dopo il pranzo in un ruspante ristorante fondato da un garibaldino che devo recensire per la Guida (leggi Garibaldini ai fornelli), percorro in macchina le montagne russe delle colline astigiane inseguendo i cartelli per il capoluogo e vedo: in uno stretto fosso un anziano che rimuove erbacce, in un fosso ancora più stretto un pony (giuro) che si abbevera, davanti al parabrezza un grosso fagiano che svolazza altrove spaventato (tranquillo, per oggi sono sazia), per strada due donne anziane imbacuccate nei cappotti che fanno una lenta passeggiata e un po' più avanti una ragazza che invece sui jeans indossa solo un top, in una piazza deserta un monumento alto e stretto eretto a un giovane partigiano caduto proprio lì. Mi fermo a leggere la lapide, sul muro sono ancora visibili i grossi fori del mitra. Ci infilo le dita e ascolto il silenzio di questo pomeriggio sospeso nel tempo.

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