Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

sabato 5 marzo 2011

A tavola ci vuole "equilibrio"

Decoltè con tacco (sfondo The first winter snow Iker Spozio)
Fotografia © Brillante-Severina
“Che l'uomo si riposi, che si addormenti o che sogni, egli rimane pur sempre  sotto la forza delle leggi della nutrizione e non esce dall'impero della gastronomia.” Brillat-Savarin
- Roma e Casale Monferrato, Piemonte - Una sera d'inverno in un promettente ristorante della collina casalese oggi estinto, una signora seduta a cena insieme a marito e suoceri improvvisamente scivola sotto il tavolo, svenuta. Devono ripescarla da sotto la tovaglia. Pochi giorni fa, in uno stellato ristorante del centro storico di Roma, assisto a una scena che me la richiama alla memoria. La lei di una coppia si alza da tavola, inciampa nella lunga tovaglia (o nei plateau altissimi delle scarpe, non è chiaro), perde l'equilibrio, è sul punto di cadere, si riprende per un microsecondo ma non ce la fa e... stramazza al suolo prima che i camerieri riescano a soccorrerla (il compagno non prova neanche ad alzarsi, riflessi lenti o forse è abituato alle cadute della fidanzata). Pressione bassa o tacco alto, pari è.

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