Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

lunedì 25 febbraio 2013

Il buffet

Caffè Fiorio, Torino © Brillante-Severina
"[lo zucchero] mescolato con la farina e le uova se ne fanno biscotti, amaretti, croccanti, babà e tutta la moltitudine di pasticcini che costituiscono l’arte del pasticciere di fornello."
Brillat-Savarin
Torino, Piemonte - La cameriera in divisa pinguinesca intonata alla nevicata di febbraio che sfreccia fra tavolini e velluti rossi dell'antico caffè sotto i portici di via Po ha sicuramente letto Buzzati. Non si spiega altrimenti la strenua difesa del buffet dei dolci (torte di mele, sacher, crostate ai frutti di bosco) come se fosse un fortino, ultimo avamposto della pasticceria torinese contro gli assalti dei tartari clienti (in maggioranza sdentati in verità).

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