Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

martedì 15 gennaio 2013

Russa che ti passa (la fame)

"...veniva spesso a casa mia, ma non aveva mai detto nulla che potesse farmelo considerare..." Brillat-Savarin
Tortona, Piemonte - Mentre studio i prodotti esposti sugli scaffali della piccola filiale tortonese di una nota catena alimentare, scelgo le solite cose non indispensabili ma tanto buone e mi fermo davanti alle (poche) bottiglie presenti nel reparto vini. Sto leggendo l'etichetta di uno spumante d'Alta Langa quando entra nel negozio un rumoroso avventore. Deve essere un cliente abituale perché parla affabilmente con il proprietario del negozio e si dirige a passo sicuro agli scaffali del vino. Fa man bassa di tutte ma proprio tutte le bottiglie di spumante, compresa quella che avevo appena posato per ponderarla e intanto monologa. Prima dice che non voterà mai più un certo leader della destra noto per le cene "galanti" poi, non senza orgoglio, annuncia che voterà per il politico che ha il cognome narcolettico perché hanno fatto il servizio militare nella stessa caserma. Facile immaginarli su un carro armato mentre spianano un vigneto scambiato per covo comunista. Il negoziante non è che proprio approvi, ma ricambia con atteggiamento un po' untuoso e sorrisetti accondiscendenti. Torno sui miei passi e rimetto sugli scaffali tutto quello che avevo scelto, quindi esco dal negozio a mani vuote. Ripenso all'episodio per diversi giorni. Poteva il negoziante comportarsi diversamente o io esagero? Ma no non che non esagero, Cribbio!

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