Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

venerdì 2 novembre 2012

Ce l'ho, manca

Firenze da Lungarno Acciaioli  © Brillante-Severina
"L'essere umano non è fatto per un'attività indefinita..." Brillat-Savarin
- Firenze, Toscana – Di nuovo a Firenze, tre giorni, per seguire un convegno (e intanto che ci sono per visitare altri ristoranti... ce l'ho manca, adoro). Guardo un po' preoccupata il programmino che mi sono preparata. Sabato treno alle 5.30, cambio a Milano con un'ora di vuoto in mezzo (perfida trenitalia) e arrivo a Firenze alle 9.00. Tappa sul Lungarno Amerigo Vespucci per esplorare l'albergo e lasciare la valigia. Alle 10.30 inizio del convegno a Palazzo della Signoria fino alle 18.00, aiutttttt. Rientro in albergo, cambio per la sera, aperitivo-in-bar-di-hotel-5-stelle per il mio solito articolo sul tema e poi cena nel roof garden dello stesso hotel dove se, malgrado la prenotazione con una settimana di anticipo, non mi danno un ottimo tavolo con vista sulla città potrei anche andarmene (a dormire). Domenica sveglia presto, valigia in spalla e cambio d'hotel (non si può sprecare l'occasione di visitare due hotel in due notti, eh no no, peccato che nel frattempo il meteo ci abbia ripensato e minacci pioggia a catinelle sul mio trasloco). Alla disumana ora domenicale delle 9.30 inizio della seconda giornata di convegno, in teoria fino alle 13.30, in pratica se e fino a quando l'argomento risulterà interessante. Pomeriggio libero, si fa per dire: cambio d'abito -sperando che il vestitino non abbia sofferto il mal di valigia che riduce a uno straccio- poi pranzo che è ormai merenda con panini al tartufo in via Tornabuoni e, se piove taxi altrimenti passeggiata fino al Teatro dell'Opera del Maggio Fiorentino per il concerto di Rachmaninov diretto da Tomas Netopil tratto da un racconto di Edgar Allan Poe, notoriamente un allegrone. Se non piove, fotografie al modernissimo Teatro. La sera cena in ristorante storico nel quartiere Sant'Ambrogio, roba leggera, trippa, fagioli, cappone. Lunedì mattina convegno e pomeriggio tristezza da partenza... ci metterò sopra una croce, anzi due, andando a piazza Santa Croce a vedere l'installazione temporanea a forma di croce gigantesca di Mimmo Paladino.

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