Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

martedì 27 gennaio 2015

Meglio abbondare che deficere

Ghirlanda di baccalà, patate, aria di olive taggiasche e insalatine
Alessandria, Piemonte - La cameriera dell'Est Europa, cortese ma non ancora padrona del vocabolario da usare nel servizio al ristorante, ogni volta che mi porta un piatto invece di accompagnarlo con il consueto "Prego" - e forse anche per un eccesso di gentilezza, convinta sia meglio abbondare che deficere - aggiunge un articolo e così è un continuo incoraggiamento: "La prego" e porge l'eterea corona di baccalà, patate, aria di olive taggiasche e insalatine; "La prego" e arrivano gli gnocchi giganti con vongole mezzo asfissiate dalla salsa di cime di rapa e aglio, "La prego" ed ecco ammainare sul tavolo una vela di cioccolato sotto la quale l'ananas marinato socializza con mascarpone e goji grattugiato.
Tenerella, non devi pregarmi, assaggio tutto. Punto. E anche virgola, ma sì, abbondiamo!

Nessun commento:

Posta un commento