Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

sabato 27 ottobre 2012

Muffa e fuffa

"...il bisogno di dormire è imperioso quanto la fame e la sete.
Brillat-Savarin
- Firenze, Toscana – Tra una settimana vado a Firenze per un convegno (che dura 10 giorni, beato lui, io seguo solo due giornate). Dopo l'ultima demenziale esperienza nell'hotel fiorentino tre stelle che mi aveva illusa con le sue fotografie da palazzo del Cinquecento (leggi >>), questa volta punto sul quattro (stelle), tanto è per una sola notte, mi autogiustifico. L'albergo ha un nome machiavellico, affaccia sul Lungarno Vespucci e le camere sembrano uscite dai quadri di Boldini, o più probabilmente dalle poesie di Gozzano. Un sito che prende troppo sul serio il gossip lo presenta come "residenza costruita per l'amante di Vittorio Emanuele II", un altro più realista lo descrive come "palazzo nobiliare edificato per desiderio del re nel 1860 quando Firenze era capitale d’Italia". In entrambi i casi, scommetto che un po' di muffa e di fuffa sono assicurate, ma le accetto volentieri in cambio di una vista sull'Arno. L'hotel non la garantisce, ma io sono un'ottimista. O l'ultima dei Candide.
(nella foto, la camera proposta dall'hotel al momento della prenotazione)

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