Collezionista di colazioni e fotografa, in dialogo con Anthelme Brillat-Savarin
Critico gastronomico in incognito da 13 anni per una Guida nazionale e gourmet da molto più tempo.
Altre passioni da dichiarare: Borges, Gadda, tè, libri, film, vino, spille vintage, scarpe, arte, musei.

sabato 29 ottobre 2011

Vibrazioni

“L’udito riceve, per mezzo dell’aria, le vibrazioni prodotte dai corpi rumorosi o sonori.” Brillat-Savarin
- Langhe, Piemonte - <Smetti di sparecchiare e prendi le ordinazioni…!!!!! I tavoli lasciali fare a lei… che non sa fare altro…> sono le parole che sento sbraitare un sabato a pranzo appena apro la porta, non di una bettola, ma di un elegante locale nel centro storico di Alba lodato dalle guide per il buon rapporto qualità (cucina firmata dalla mano virtuale di un grande chef bistellato e ambiente molto curato) - prezzo (impostazione da piola di campagna). Il periodo del tartufo rende la cittadina frenetica e affollata, percorsa da sciami di gourmet famelici e bramosi di aggiudicarsi un tavolo al quale divorare una pietanza spolverata del pregiato tubero. Mantenere i nervi saldi per i ristoratori non deve essere quindi facile. Ma io preferisco stare dalla parte dei gourmet, e delle donne, e degli indifesi e questa frase, urlata dal capocameriere dal bancone verso la sala oltrepassando la cortina di speranzosi gourmet in attesa, è davvero troppo. Seguo lo sguardo del capocameriere per individuare il suo bersaglio: una ragazzina dallo sguardo triste ma non ottuso, intenta a raccogliere briciole e stoviglie sporche, troppo giovane per gestire dei tavoli, troppo giovane anche per lavorare. Faccio dietro front (appena la bizzarra porta scorrevole che scorre quando le pare mi lascia uscire) e vado altrove. Non sono mai più tornata.

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