Langhe, Piemonte - Quando esco dal ristorante ho un solo pensiero: la pattuglia dei carabinieri che arrivando ho visto posizionata a cinque chilometri da qui ci sarà ancora? No perché se mi fanno la prova palloncino questa sera, dopo i vini bevuti, sto fresca. Tramontata l'epoca in cui la sobrietà si dimostrava portando il dito indice al naso e camminando in linea retta, faccio una passeggiata per il paese per smaltire l'alcol in presunto esubero. Pur essendo sabato sera il brio è decisamente altrove: i portici sono deserti, il buio fa sembrare quasi bella la facciata della chiesa che di giorno è oppressa da un alto campanile sormontato da una gigantesca statua della quale ora si vede solo una lucina rossa, le piazze silenziose non sono attraversate neanche da un gatto e la piantina mezzo rinsecchita lasciata a vegetare su un muretto davanti alla serranda chiusa di un negozio perché non si è avuto cuore di gettarla via è la perfetta (foto)sintesi della vivacità notturna del luogo. Superata la prova spleen, non se ne temono altre, neanche quella del palloncino.

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